#05 : Hiroshima, altre bombe, Dogo Onsen e la pista ciclabile più lunga del Giappone.

Oddio, è passato così tanto tempo dall’ultimo blog. 

Ah no, aspetta, in realtà no… È solo che sono successe già così tante cose! 

Dopo il pomeriggio passato a Miyajima, siamo tornati in sella e abbiamo pedalato fino a sera, percorrendo i 30 chilometri rimanenti fino alla periferia di Hiroshima. Essendosi fatto ormai troppo buio per continuare fino al centro, abbiamo trovato delle terme, ci siamo lavati e abbiamo montato la tenda in un parco. Il giorno dopo abbiamo percorso gli ultimi maledetti chilometri e siamo finalmente giunti al centro di Hiroshima. Solita tappa presso una lavanderia a gettoni per evitare di urtare l'olfatto dei cittadini e via subito verso l'ostello in cui ci saremmo fermati per i due giorni successivi, Lappy Dopo esserci accorti di essere gli unici clienti dell'ostello, siamo usciti con aria bellicosa, determinatissimi a festeggiare i primi 1000 chilometri percorsi in questo viaggio. Dopo esserci bellamente persi per il centro, siamo finiti in una Yakitoriyasan ( ristorante che serve spiedini vari) chiamata "Rock'n'roll" e, un paio di birre dopo, abbiamo stretto amicizia con il proprietario del locale e un cliente. In un batter d'occhio, siamo riusciti a contagiarli con l'aria festosa ed è partita un'altra memorabile serata. Vi basti sapere che è finita con il proprietario del locale che ci ha offerto dei liquori con la seguente premessa : " Questi ve li offro, ma una volta versati nel bicchiere, non potete non berli." Ovviamente abbiamo accettato e siamo finiti a bere un bicchiere di liquori con i vermi e uno con un serpente. No, dico davvero. Vermi. E serpente. Oh buoni da matti ma, da quel momento in avanti, i ricordo si fanno un po' confusi. 

Scene di vita notturna a Hiroshima

Scene di vita notturna a Hiroshima

Il nostro nuovo amico che ci mostra le sue cicatrici. 

Più o meno, l'ultimo ricordo della serata. 

il giorno dopo, con tutta la lentezza del mondo, siamo usciti con intenzioni MOLTO MENO BELLICOSE. Anzi, a dire il vero, eravamo talmente a pezzi che a malapena riuscivamo a parlare. Abbiamo così deciso di andare a vedere il parco della pace di Hiroshima e il museo della bomba atomica, nonostante la giornata uggiosa. 

Memoriale della pace di Hiroshima (uno dei pochi edifici rimasti in piedi dopo la bomba) 

Il museo della Bomba Atomica di Hiroshima

L'interno del museo. 

Hiroshima PRIMA della Bomba Atomica.

Hiroshima DOPO la Bomba Atomica.

La sera, belli tranquilli, siamo rimasti in ostello a lavorare fino a tardi e il giorno dopo abbiamo deciso di stravolgere i piani di questo viaggio. Secondo il nostro programma, da Hiroshima saremmo dovuti salire direttamente fino a Tottori ma all'ultimo abbiamo cambiato idea. Siamo montati su un traghetto (eh, ormai iniziavano a mancarci) e siamo scesi in Shikoku. Una volta approdati a Matsuyama, abbiamo percorso una manciata di chilometri e siamo arrivati a Dogo, presso le terme più antiche del Giappone (nonchè quelle a cui Hayao Miyazaki si è ispirato per il suo film "La città incantata"). 

Dogo Onsen in tutto il suo splendore. 

I terrazzi laterali di Dogo Onsen. 

La vista dai terrazzi delle terme, con una cliente in yukata intenta a fotografare la vista. 

Sio in Yukata

Dopo la visita alle terme, belli freschi e riposati, abbiamo conosciuto Nana, una turista di HongKong e insieme, siamo finiti a far serata insieme in una piccola osteria locale. Una volta salutata Nana, ci siamo resi conto di non esserci neanche lontanamente preoccupati di trovare un posto per la tenda e, come solo noi sappiamo fare, abbiamo indossato la nostra speciale faccia tosta e piantato la tenda direttamente sotto i ciliegi in fiore del parco di Dogo. 

Sio sotto i ciliegi in fiore del parco di Dogo. 

Ufficialmente, i due "ciclisti" più svaccati della storia. 

Dopo esserci fatti riprendere alla mattina da un passante che non trovava la nostra tenda piacevole sotto i ciliegi che stava fotografando, siamo partiti alla volta della Shimanami Kaidō, la pista ciclabile più lunga del Giappone, costruita nel 1999 con una serie di ponti che collegano le sei piccole isole che separano lo Shikoku dall'Honshu, l'isola centrale del Giappone. 

Fino a pochi giorni prima, non avevamo mai sentito parlare della Shimanami Kaidō ma, fortunatamente, un amico giapponese che ci segue online ci ha informati della sua esistenza. Non riusciremo mai a dire grazie a sufficienza al buon Tetsuo per questa dritta : la Shimanami Kaidō è molto probabilmente il sogno di ogni ciclista! 70km di pista ciclabile, quasi sempre separata dalle corsie per le autovetture, con tratti dedicati sui vari ponti che collegano le isole. Superato il primo ponte, ci siamo accampati per la notte e il giorno seguente l'abbiamo percorsa tutta fino alla fine, presso la piccola ma bellissima città di Onomichi. 

Il tramonto sul primo ponte della Shimanami Kaidō, lungo più di 3 km. 

La vista di uno dei ponti della Shimanami Kaidō

Sio che percorre una delle piste ciclabili sulla Shimanami Kaido

Scene mattutine da una delle isole. 

L'ultimo ponte della Shimanami Kaidō aveva addirittura una pista ciclabile dedicata non sopra, ma SOTTO di esso. 

A quanto pare Sio ha imparato a disegnare le mappe. Questo è stato il nostro percorso fino  allo Shikoku.

Il viaggio continua....

Due furbuffi e una ruota.